PROXIMITY MARKETING

post date6 Luglio 2015  •   post categoriesNEWS

Proximity marketing

IL PROXIMITY MARKETING

È una tecnica di marketing che opera in un determinato territorio sfruttando tecnologie di comunicazione di tipo visuale e mobile per promuovere la vendita di prodotti e servizi.

Il proximity marketing è l’ultima frontiera del marketing che vede come soggetti coinvolti: tecnologia e consumatore, con la finalità ultima di promuovere e vendere.
Proximity marketing sta per marketing di prossimità. Esso rappresenta una tecnica di marketing che opera in uno specifico territorio sfruttando tecnologie di comunicazione di tipo visuale e mobile per promuovere la vendita di prodotti e servizi.
Questa nuova area del marketing lavora su un target che si trova in una determinata area e sia vicino a un dispositivo volto ad instaurare una comunicazione, quindi non colpisce un target ben definito.

Il proximity marketing viene applicato in diversi ambiti, cinema (programmazione, trailer, messaggi pubblicitari), centri commerciali (buoni sconto, descrizione dei prodotti), negozi di giochi (giochi Java/Flash per cellulare), fiere (mappe degli stand, agenda degli eventi, business card dei relatori), concerti (suonerie, video musicali), tourist information (informazioni varie).
Il proximity marketing implica l’utilizzo di specifiche tecnologie, impiega strumenti più evoluti che sfruttano l’interazione con il movimento delle persone in una determinata area, strumenti più semplici che attivano un messaggio audio al passaggio di una persona, fino a quelli più complessi che tramite telecamere, proiettori e/o moderni video interagiscono con l’utente con immagini e suoni divertendo e allo stesso tempo informando sulle offerte commerciali disponibili (moto usati in discoteche e pub). Anche la tecnologia touch screen entra in gioco nel marketing di prossimità per interagire a più livelli con l’utente permettendo d’espandere le informazioni sui prodotti e servizi direttamente sugli scaffali e/o tramite totem informativi.
Tra gli strumenti più usati, rientra il digital signage, una forma di pubblicità, nota in Italia come segnaletica digitale,composta da avvisi pubblicitari digitali, videoposter o cartellonistica digitale, i cui contenuti vengono mostrati ai destinatari attraverso schermi elettronici o videoproiettori appositamente sistemati in luoghi pubblici.
In tutto il mondo, alla comunicazione tradizionale si stanno affiancando nuovi strumenti basati su tecnologie digitali in grado di migliorare il dialogo, interagire con i clienti e contribuire alle vendite. Per primo il Digital Signage ha saputo cogliere questa necessità sviluppando contenuti e tecnologie. I sistemi Digital Signage sono media informativi basati su tecnologie hardware e software ad esempio pannelli LCD, LED o PLASMA e trasmettitori bluetooth, SMS che abbinano le più moderne tecnologie visuali ai servizi informativi interattivi per rispondere all’esigenza sempre maggiore di fornire con maggiore efficacia, semplicità e chiarezza notizie e informazioni audio/video dinamiche e pubblicitarie.

Che relazione esiste tra smartphone ed esperienza d’acquisto?

Per una serie di ragioni, lo smartphone è l’interfaccia digitale in un mondo offline – reale e concreto. Lo smartphone può essere la metafora giusta per trasformare l’esperienza dello shopping, senza penalizzare il retail a discapito dell’online. Con questi presupposti nasce ad esempio CheckBonus – un’app che funziona con la logica dei loyalty programs (punti, promozioni, premi) ma che sfrutta meccanismi di proximity marketing resi possibili da una nuova tecnologia – la tecnologia ibeacon. In pratica, CheckBonus consente ai retailer di premiare gli utenti quando questi semplicemente entrano nel punto vendita e interagiscono con i prodotti al suo interno. È engagement in store – via smartphone.

I vantaggi sono sostanzialmente due: incentivare l’affluenza sul punto vendita – attraverso il meccanismo della raccolta punti basato su pedonalità (ovvero l’utente accumula punti quando entra nel punto vendita) e comunicare più efficacemente al cliente quando è all’interno del punto vendita (attraverso l’in-store digital couponing basato su ibeacon che abbiamo sviluppato).

Il futuro sarà l’integrazione dell’open graph con il proximity marketing per consentire all’utente che entra nel punto vendita un’esperienza personalizzata. Era la visione di Philip Dick in Minority Report. Il protagonista – interpretato da Tom Cruise – entra in un negozio, attraverso il riconoscimento retinico viene riconosciuto e gli vengono offerti i prodotti di cui ha bisogno.

Le problematiche principali legate a questa nuova attività di marketing sono legate alla privacy. In particolare la normativa italiana in materia (art. 4 del d.lgs. 196/03) specifica che qualsiasi informazione che consente una identificazione «anche indiretta», mediante riferimento ad altre informazioni, di una persona fisica o giuridica rientra nella tutela prevista della normativa stessa. Questo diventa un limite per il Proximity marketing in quanto si appoggia a sistemi di  identificazione della persona e dello strumento tecnologico di sua appetenza tra cui il Mac Address e il Bluetooth.

 

 

button imageINDIETRO