APPROFONDIMENTI SUL COLORE
SAPETE SCEGLIERE LE SFUMATURE?
scopriamo insieme come non sia facile coglierle
Quante volte ci troviamo a discutere con il cliente sulle sfumature e le scale di grigio perchè la percezione non è uguale alla nostra? Un passaggio obbligato nel nostro lavoro anche perchè se sappiamo che i grigi sono effettivamente diversi, non è sempre facile cogliere le sfumature se non si attiva un’attenzione specifica. E, soprattutto, non tutti colgono le sfumature alla stessa maniera.
Quante sono le sfumature di grigio?
La cultura mitteleuropea ha ben 114 termini per distinguere le sfumature di grigio, quella Maori ne ha uno, scrive Paola Santagostino ne “Il colore in casa”.
Ma quante sfumature di grigio riusciamo effettivamente a vedere con i nostri occhi? Generalmente si dice che si possa percepirne una trentina.
Se analizziamo la gamma proposta dai codici Pantone le sfumauture arrivano ad una cinquantina e sono chiaramente distinguibili: da qualche parte andiamo sul verde oliva, da qualche altra sul tortora (e le tortore lo sappiamo non sono proprio grigie). L’onesta scala del cool grey Pantone si pulisce ancor di più da varianti sul tema, ma ne indica sembre 50.
Sapete distinguere le sfumature?
Se siete convinti di saper distinguere le sfumature, mettetevi alla prova con l’Online Color Challenge di Pantone. Fate attenzione, è assai meno facile di quel che sembra!!!! Piccolo trucco: ricostruite le scale e poi osservate il risultato sia da vicino, sia allontanandovi dallo schermo.
Ombre e sfumature.
In inglese, shade significa sia “sfumatura” sia “ombra”. In effetti tutti i colori hanno intensità e sfumature diverse in differenti condizioni di luce.
È l’illusione ottica dell’ombra:
questa semplice immagine viene proposta nelle pagine del MIT, assieme a tante altre, al fine di spiegare come avviene l’illusione. Il grigio è lo stesso, ma l’illusione creata dall’ombra inganna la nostra percezione visiva.
Una spiegazione un po’ più approfondita la trovate nell’articolo pubblicato dal Dailymail.
Costanza del colore.
È il vostro magnifico cervello a fare tutte le elaborazioni necessarie a correggere la percezione del colore nelle diverse condizioni di luce, e a farvi capire che il vostro maglione verde preferito resta dello stesso verde nella luce fredda di un giorno di pioggia e nella luce dorata di uno splendido tramonto.
Il fenomeno si chiama costanza del colore.
Per costruire una rappresentazione del colore, che rimanga costante nonostante le variazioni dell’illuminazione spettrale di una superficie, il sistema visivo deve trovare qualche aspetto dello stimolo che non cambi. In una superficie, una costante fisica invariabile è la sua riflettanza, ad esempio una superficie rossa avrà un’alta riflettanza per la luce rossa e bassa per il verde e blu. Se l’intensità della luce che colpisce l’oggetto cambia, la proporzione di luce rossa, verde e blu, non cambia, perciò il sistema visivo ignora le informazioni riguardanti l’intensità di luce e si concentra sulla sua riflettanza. Se s’illumina con una luce rossa un cartoncino rosso ed uno verde, il primo che ha già un alta riflettanza per il rosso apparirà più luminoso. Per questo motivo il correlato biologico della riflettanza è la luminosità. Quando si osserva un’intera scena, ogni superficie avrà una differente luminosità in funzione della sua efficienza nel riflettere la luce di ciascuna lunghezza d’onda (registrazione di luminosità). In condizioni di normale luce diurna esiste una misura di lunghezze d’onda, e ogni loro combinazione produrrà registrazioni di una distinta luminosità. La teoria retinex di Land propone che nel sistema visivo, siano confrontate le registrazioni di luminosità ottenute a tre diverse lunghezze d’onda, al fine di derivare il colore di una superficie. Quello che noi percepiamo è, perciò il confronto della riflettanza di differenti superfici per luci della stessa lunghezza d’onda (che genera le registrazioni di luminosità), e il confronto delle tre registrazioni di luminosità della scena per le differenti lunghezza d’onda(che genera il colore).
Sembrano diversi, sono uguali.
A causa della percezione della costanza del colore (le tavole pubblicate sul New York Times lo mostrano benissimo) si è scatenato qualche tempo fa il dibattito virale sul colore del vestito bianco e oro o nero e blu. Un’illusione ottica ancora più sorprendente è questa:
per coglierne l’intensità vi basta appoggiare un dito sullo schermo.
Mettere un dito lungo il centro della linea di bloccare le parti più scure e più chiare, ed i colori reali saranno rivelati.
Questa illusione è stata documentata dallo psicologo sperimentale Tom Cornsweet nel 1960, da qui il suo nome: l’illusione Cornsweet.
Gli esseri umani percepiscono l’ombra di immagini 3D in un certo modo a seconda del modo in cui il prodotto è acceso e il modo in cui le ombre cadono.
Se la luce cade dalla parte superiore sinistra e due blocchi apparire inclinato lontano da noi, allora vediamo il blocco superiore come illuminato e il blocco inferiore in ombra, a causa della sorgente di luce proveniente dalla parte superiore sinistra dell’immagine.
In combinazione con l’ombreggiatura contrasto tra i due blocchi, il nostro cervello interpreta il blocco superiore come scura e quella inferiore come luce.
Noi percepiamo la piazza superiore ad essere più scuro e quello inferiore di essere più leggero, perché questo è ciò che il nostro cervello si aspettano a causa di altri elementi che circondano il grigio.
Il colore non esiste.
O meglio: il colore è il modo in cui l’occhio percepisce la diversa frequenza delle onde luminose: questo video di tre minuti vi spiega quel che succede. Ma non è tutto: la percezione del colore cambia…
Sfumature al femminile.
Sembra accertato: le donne percepiscono mediamente meglio degli uomini le sfumature di colore, specie quelle al centro dello spettro (verde, giallo e blu). In compenso, gli uomini hanno mediamente una migliore percezione del movimento. È anche più facile che gli uomini soffrano di daltonismo, infrequente nelle donne. Ma ora, grazie a occhiali speciali, anche le persone daltoniche possono vedere i colori.
Quanti colori può vedere l’occhio umano?
Circa un milione di diverse sfumature. Volete sapere quante sfumature di colore vedete voi? Provate a fare questo test.
Quanti colori riuscite a vedere?
• Se vedete meno di 20 colori, siete bicromatici, come il 25 per cento della popolazione.
• Se vedete tra 20 e 32 colori, avete tre tipi di recettori di colore. Circa il 50 per cento della popolazione è tricromatico.
• Se vedete tra 33 e 39 colori, siete un tetracromatico con quattro tipi di recettori di colore.
I tetracromatici sono irritati dal colore giallo, ma hanno meno probabilità di essere ingannati dal blu nero o abito bianco/oro, con qualunque illuminazione presente.