IN PUBBLICITA’

L’ARTE PREVALE SULLA SCIENZA

 

Non so se ogni pubblicitario debba avere una sua definizione della pubblicità. Credo però che quella più credibile e realistica per me sia:

«La pubblicità è… l’arte di convincere i consumatori».

Dichiarata in un’intervista da Luis Bassat, e da lui continuamente ripetuta negli anni successivi.

Come lui, ho una particolare ostinazione, perché in tutte le discipline di marketing c’è una formula magica basata su una certa proporzione fra scienza e arte.

Può darsi che fra tutte le discipline, la pubblicità sia proprio quella in cui la bilancia pende di più dalla parte dell’arte. Ma la scienza è lì e fa da contrappeso, come un alter ego indispensabile, per impedire che le fantasie artistiche portino il pubblicitario fra le nuvole e lo allontanino dalla realtà del mercato.

Sono perfettamente daccordo con Bassat quando afferma di non essere geniale, e di avere fortuna nel non esserlo, perché quella che è stata, è e sarà per lui (come per me) una grande passione e professione, la pubblicità, non ha bisogno di geni.

La vera e grande Pubblicità premia il professionista con sensibilità e buon senso. Potrà essere un vero pubblicitario solo chi saprà tenere i piedi per terra e riservare un grammo di follia creativa solo quando è necessario.

Mescolare un grammo di intuizione con una buona dose di buon senso in una pentola fabbricata con le tecniche più avanzate può portare a risultati esplosivi. Solo così si può scoprire la formula segreta della pubblicità efficace.


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